Il vino base è preparato, spesso miscelando vini di diverse varietà di uva, annate, o vigne, per ottenere il profilo desiderato.
Al vino base viene aggiunta una miscela di zucchero e lieviti, nota come liqueur de tirage, e la bottiglia viene temporaneamente sigillata con un tappo a corona, spesso in combinazione con un bidule, per trattenere i lieviti e facilitare la raccolta dei sedimenti. Questo inizia la seconda fermentazione all'interno della bottiglia.
Le bottiglie vengono riposte in Cava Fantiscritti – Ravaccione per iniziare il percorso che porterà all’autolisi dei lieviti. L’anidride carbonica sviluppatasi nelle bottiglie produrrà una pressione di circa 6 atmosfere.
Le bottiglie riposano in posizione orizzontale, permettendo l’affinamento sui lieviti per un periodo che va dai 9 ai 60 mesi.
Le bottiglie vengono disposte su speciali cavalletti di legno, chiamati pupitres, dove si effettua una rotazione quotidiana di 1/8 di giro. Ad ogni fine giro si varia l’inclinazione delle bottiglie, da 20° fino a 60°. Questo permette la lenta caduta delle feccie (principalmente lieviti esauriti) che si raccolgono verso il collo della bottiglia nell’arco di 1-2 mesi.
Questa fase prevede il congelamento del collo della bottiglia dove le feccie vengono intrappolate in un cilindretto di ghiaccio che viene poi espulso per effetto della pressione creatasi all’interno della bottiglia.
Dopo il degorgement si rincalza la bottiglia con lo sciroppo di dosaggio detto liqueur d’expedition (gelosamente custodito da ogni casa produttrice) e si passa infine alla tappatura della bottiglia con tappo a sughero (birondellato) e gabbietta.
Infine, si passa al confezionamento, interamente fatto a mano. Viene realizzata un’etichetta in rame (unica per ogni bottiglia) con la scritta “Straordinario” a rilievo. Il collo della bottiglia, come fosse quello di una nobildonna, viene adornato con un gioiello di perle diamantate. Il tutto, viene quindi incipriato con la marmettola, polvere del nostro prezioso marmo. Ad oggi ci sono circa 100 bottiglie, tra quelle conservate in una vasca di marmo nella nostra Cava e quelle riposte in scatole di legno con coperchio scorrevole, anch'esso in marmo di Carrara.